La scoliosi: prevenzione, valutazione e terapia posturale

La scoliosi, nella maggior parte dei casi (oltre 80%), è di natura "idiopatica” ovvero “una malattia di cui non si conosce la causa”.  Questo già chiarisce alcune delle difficoltà relative alla terapia di tale affezione. È importante distinguere la scoliosi strutturata, che rappresenta una deformità irreversibile, dai cosiddetti “atteggiamenti scoliotici”, che invece rappresentano alterazioni posturali reversibili, anche se a volte possono evolvere verso la patologia scoliotica. Fondamentale risultano le strategie di prevenzione come: l’igiene posturale, il controllo del peso corporeo, la pratica della attività motoria, gli screening scolastici, la valutazione fisioterapica. Quest’ ultima è realizzata da un fisioterapista (meglio se esperto in posturologia) preferibilmente una o due volte all’anno a partire dai 9 anni, con lo scopo di intercettare precocemente i soggetti con scoliosi (o con altri paramorfismi) da indirizzare al medico specialista (ortopedico o fisiatra) per la diagnosi, la prognosi e la terapia medica. In Italia circa il 25% degli alunni delle scuole secondarie presenta alterazioni morfo-posturali a carico della colonna vertebrale! La diagnosi precoce (prima dei 12-13 anni) consente di evitare l’intervento chirurgico ed avere una colonna vertebrale in grado di affrontare una vita normale, senza particolari problemi funzionali. È una patologia genetica, familiare, multifattoriale, che si manifesta con una deformità tridimensionale di alcune vertebre e si può osservare e quantificare (in gradi Cobb) sulla radiografia.

Esistono differenti curve scoliotiche: dorsali (o toraciche), lombari, dorso-lombari e doppie. La curva scoliotica si sviluppa maggiormente nell’età della fanciullezza o dell’adolescenza (10-14 anni), ma esistono anche scoliosi infantili (rare). Ogni scoliosi possiede un proprio “potenziale evolutivo” o “indice di malignità” che rende peculiare ogni caso. Sostanzialmente si possono riconoscere:

- scoliosi “benigne”, che spesso passano misconosciute e che non richiedono un trattamento specifico;

- scoliosi “evolutive”, sono quelle su cui si deve intervenire tempestivamente per arrestarne l’evoluzione verso deformità incompatibili con una vita normale;

- scoliosi “maligne”, spesso infantili, ad altissima evolutività, che finiscono spesso sul tavolo operatorio.

La scoliosi ha un suo inizio, un decorso ed una fine: infatti, intorno ai 18 anni o meglio al termine della maturazione scheletrica (rilevabile in modo preciso sulla radiografia col test di Risser), la tendenza evolutiva della scoliosi, si arresta. A questo punto il paziente deve convivere con la sua scoliosi. Se la curva non ha superato un certo limite, anche per effetto del trattamento riabilitativo praticato, il paziente può conviverci con relativa tranquillità. Se la curva, per diversi motivi, ha superato tale limite, va considerato un trattamento chirurgico nel tempo. Attualmente le linee guida relative al trattamento terapeutico della scoliosi idiopatica prevedono approcci differenziati in relazione alla gravità della curva scoliotica. In particolare per le curve scoliotiche fino a 20 gradi Cobb il trattamento è basato su: osservazione costante, controllo medico specialistico, rieducazione posturale. Questa ultima è di competenza del Fisioterapista il quale, dopo aver visionato la diagnosi medica e radiografica del paziente, esegue una attenta valutazione posturale globale e predispone di conseguenza un programma personalizzato di esercizi terapeutici specifici. Nelle scoliosi dai 20 gradi e fino ai 40 gradi, il trattamento prevede l’uso da parte del paziente di un corsetto ortopedico specifico (prescritto dal medico specialista) e nei casi più gravi anche l’uso di un busto gessato e in aggiunta esercizi terapeutici specifici. Nelle scoliosi ben oltre i 40 gradi si prospetta l’intervento chirurgico. Infine è importante sfatare un luogo comune: il paziente giovane o adulto affetto da scoliosi lieve o moderata, può praticare quasi tutte le attività sportive, evitando attività con carichi elevati (sollevamento pesi, body building, ecc.).



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