Sciatalgia o "sindrome del piriforme"?

Il muscolo piriforme è un muscolo piuttosto sottile e piatto costituito da tre fasci che originano dal secondo e terzo forame sacrale. È posizionato sia all'interno che all'esterno della pelvi (bacino). La parte intrapelvica è posizionata contro la parete laterale e ha di fronte il plesso sacrale e i vasi ipogastrici; la parte extrapelvica decorre tra il muscolo piccolo gluteo posizionato superiormente e i muscoli gemelli e otturatore interno che sono invece posizionati inferiormente. Il nervo sciatico origina dai nervi spinali L4-L5 e L5-S1 e passa, in genere, al di sotto del muscolo
 piriforme.  
Questo muscolo ha funzione extrarotatoria (ruota in fuori la coscia) con lieve componente di abduzione e di estensione.
In fase di appoggio, stabilizza il femore. Spesso è soggetto a contratture e ipertonie, che possono scatenare la cosiddetta sindrome del piriforme.

La patologia
La sindrome del piriforme è una patologia che provoca un dolore di tipo sciatalgico ("falsa sciatalgia"). Se fra le cause di tale dolore si possono escludere patologie quali un'ernia del disco (L4-L5 o L5-S1), una stenosi lombare, una massa neoplastica o un ematoma a livello dei muscoli ischio-crurali è opportuno effettuare indagini a livello del muscolo piriforme; è possibile infatti che una sofferenza del muscolo (dovuta ai motivi più svariati) sia la causa della dolorabilità sciatalgica. Il primo autore a ipotizzare il ruolo del muscolo piriforme quale causa di dolore di tipo sciatalgico fu W. Yoeman, nel 1928,ma non fu lui a parlare di "sindrome del piriforme", bensì D. Robinson, nel 1947 (Piriformis muscle in relation to sciatic pain).

La sintomatologia deriva o dalla compressione del nervo sciatico contro l'arcata ossea del grande forame ischiatico o, nella maggior parte dei casi, dalla irritazione dello stesso nervo, da parte del ventre del muscolo piriforme, che in caso di contrattura e ipertonia comprime le fibre nervose adiacenti.

Le cause
L'eziologia della sindrome del muscolo piriforme è multifattoriale; dai dati presenti in letteratura sembra che la causa più frequente sia di tipo traumatico; altre cause sono le eterometrie degli arti inferiori, i microtraumi, le miositi del piriforme, gli interventi chirurgici all'anca.
 
I sintomi
- La sintomatologia della sindrome del piriforme è alquanto variegata. Spesso si avverte dolore, talvolta accompagnato da parestesie, al tratto lombare, alla regione dei glutei, nelle zone posteriori della gamba e della coscia e anche alla pianta del piede; altri sintomi che possono comparire sono deficit di tipo motorio, riduzioni della sensibilità in alcune zone degli arti inferiori e gonfiore esteso nella zona che va dal sacro al gran trocantere. La sintomatologia è accentuata se il soggetto è rimasto a lungo seduto (in particolar modo con il femore intraruotato) oppure se sono state svolte attività sportive o lavorative caratterizzate da notevole intensità.

La diagnosi
La diagnosi della sindrome del muscolo piriforme viene effettuata, di norma, attraverso un esame di tipo clinico; talvolta può essere necessario ricorrere a indagini supplementari (elettromiografia per valutare la conducibilità nervosa del nervo sciatico, TAC e risonanza magnetica).
Fra i test clinici maggiormente usati per la diagnosi della patologia in questione ricordiamo il test di Freiberg, il test di Pace e Nagle e il test dei rotatori esterni del femore.

Nel test di Freiberg,
il paziente è in posizione prona, flette in modo passivo il ginocchio a 90° e porta la gamba all'esterno allo scopo di imprimere una rotazione interna al femore; Il test viene ritenuto positivo in caso di dolore e di sintomi da compressione del nervo sciatico.
Nel test di Pace e Nagle il paziente, in posizione seduta, compie un'abduzione-extrarotazione isometrica delle anche contro le mani del medico. L'aumento del diametro del muscolo unito alla tensione causata dalla contrazione scatena, in caso di positività, dolori miofasciali.

Il test dei rotatori esterni del femore
si effettua col paziente supino sul lettino, il terapeuta prende le caviglie ed effettua delle rotazioni interne degli arti inferiori distesi determinando uno stiramento dei muscoli piriformi; dal lato della contrattura la gamba ruoterà di meno e il paziente può riferire dolore.

Il trattamento
– Esistono diverse modalità di trattamento di questa patologia sia di tipo farmacologico sia di tipo fisico. I trattamenti di tipo farmacologico comprendono l'assunzione orale di farmaci antinfiammatori non steroidei e di farmaci miorilassanti. Le terapie fisiche consigliate sono gli ultrasuoni, la tecarterapia e i massaggi trasversali profondi. Ottimi risultati si ottegono con la terapia manuale, lo stretching e il taping neuromuscolare, approcci privi di effetti collaterali.
La ripresa dell'attività sportiva (o lavorativa) deve avvenire in modo graduale. Durante il periodo di trattamento può essere utile, nelle ore di sonno, posizionare un cuscino tra le ginocchia allo scopo di favorire il rilassamento del muscolo.

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