SPONDILOLISI E SPONDILOLISTESI

La spondilolisi, dal greco “spondylos” (vertebra) e “lysis” (rottura, lesione), rappresenta l’interruzione dell’istmo, la zona vertebrale che si trova tra la faccetta articolare inferiore e quella superiore di ciascuna vertebra. L’istmo è la parte più delicata dell’arco vertebrale.
Le ripetute sollecitazioni in iperestensione del tratto lombare possono provocare, oltre che lombalgia, una spondilolisi o una spondilolistesi. 
La spondilolistesi, rappresenta una condizione clinica più grave della spondilolisi. Essa può essere congenita o acquisita (traumatica, microtraumatica, patologica).
Il termine, che deriva dalla parola greca “spondylos” (vertebra) e “olisthesis” (scivolamento), indica lo scivolamento di una vertebra sull’altra. 
Nella maggior parte dei casi (75-80%) lo scivolamento in avanti è a carico della quinta vertebra lombare (L5) sul sacro. Negli altri casi lo scivolamento può essere a carico delle altre vertebre lombari, soprattutto L4. 
Lo scivolamento vertebrale è favorito dall’aumento della lordosi lombare, dal sovrappeso e da tutte le attività fisiche gravose. 
Il sintomo principale lamentato dal soggetto è rappresentato dal dolore nella regione lombo-sacrale, talvolta con irradiazione sul gluteo, che si amplifica nei movimenti di flesso-estensione lombare o aumento della lordosi.
La diagnosi clinica è confermata da un’indagine radiografica del tratto lombosacrale nelle proiezioni latero-laterale e obliqua.
In base alla gravità dello scivolamento, valutabile radiograficamente, la spondilolistesi viene classificata in quattro gradi (secondo Meyerding): primo (lieve), secondo (medio), terzo (grave), quarto (molto grave).
Nella spondilolistesi di primo e secondo grado la terapia è di tipo conservativo, mentre nei gradi successivi la soluzione è chirurgica.

In particolare il programma riabilitativo per il trattamento della spondilolisi e della spondilolistesi di primo-secondo grado deve prevedere:

1. Esercizi di retroversione del bacino (in posizione supina, prona, seduta, eretta).

2. Tonificazione dei muscoli glutei in retroversione.

3. Tonificazione dei muscoli dell’addome in retroversione.

4. Allenamento funzionale dei muscoli del core (core stability).

5. Posture (in scarico) di stretching globale.

6. Taping muscolare.

7. Educazione e ginnastica respiratoria (diaframmatica).

8. Ergonomia posturale (evitare esercizi e posture in iperlordosi lombare).

9. Evitare attività sportive e lavorative gravose.

10. Mantenere un peso corporeo nella norma.



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