Il colpo di frusta

Il colpo di frusta cervicale è uno degli eventi traumatici più frequenti negli incidenti automobilistici. E’ così definito perché il capo subisce un movimento in avanti e indietro simile a quello di una “frusta”.

Il trauma comporta un movimento violento di iperflessione ed iperestensione del tratto cervicale. La dinamica del trauma è dovuta, in genere, a
 collisioni dei veicoli a motore, che determinano un meccanismo accelerativo/decelerativo di trasferimento d’energia sulla regione cervicale.

Il meccanismo lesivo si verifica con la concomi­tanza di due movi­menti for­zati del tratto cervicale: iperestensione e iperflessione.

Gli in­cidenti tipici sono: l’urto frontale e il tamponamento.

Nell’urto frontale, il capo del passeggero viene catapultato prima in avanti (iperflessione) e poi violentemente in­dietro (iperestensione).

L'iperestensione può provocare danni ai tessuti molli della parte anteriore del collo.

Nel tam­ponamento, invece, l’impatto posteriore determina prima una ipere­sten­sione del collo e dopo una iper­flessione.

L’iperflessione può provocare danni ai legamenti e alle strutture cervicali posteriori.

Anche in alcune attività sportive si possono verificare traumi di­storsivi cervi­cali (sport di contatto, tuffi, capovolte).

Le conseguenze di un colpo di frusta interessano soprattutto: muscoli, legamenti, dischi intervertebrali, sistema vascolare, sistema nervoso simpatico, vertebre e midollo spinale.

Nei casi meno gravi si possono avere danni ai legamenti, distorsione cervicale, edema locale e contrattura muscolare riflessa.

Nei casi più gravi, di competenza traumatologico-chirurgica si possono verificare rotture dei legamenti, lussazioni, ernie cervicali, fratture vertebrali.

Chiaramente diversi fattori influenzano la gravità del colpo di frusta: forza d’impatto, dinamica dell’incidente, velocità, condizioni cliniche della regione cervicale antecedenti al trauma. Il paziente con colpo di frusta, in genere, non ha sintomi importanti nell’immediato dopo trauma, al punto che talvolta rifiuta il trattamento medico. I primi sintomi, compaiono alcune ore dopo il trauma ed entro i primi 3 giorni e sono: dolore cervicale, brachialgia, limitazione dei movimenti, cefalea, parestesie (formicolii). Altri sintomi tendono a comparire dopo alcuni giorni: nausea, affaticamento visivo, vertigini, instabilità posturale, insonnia.

Anche la mandibola può subire delle ripercussioni che si manifestano con dolori e scrosci mandibolari. Alcuni sintomi tendono a persistere molto tempo, pertanto la com­po­nente psicologica può alterarsi e sfociare in una sin­drome depressiva che condiziona ulteriormente la qualità della vita.

TERAPIA
Dopo un colpo di frusta è necessario sottoporsi a visita medica specialistica e agli esami diagnostici prescritti (RX, RMN, stabilometria). Nei primi giorni bisogna praticare la terapia medica e l’eventuale fisioterapia strumentale.

La fase acuta (i primi 8 giorni) è caratterizzata da dolore, edema, contrattura muscolare, limitazione dei movimenti.

In questa fase bisogna evitare un lungo periodo di riposo, che favorirebbe la cronicità dei sintomi. L’uso di un collare può rappresentare un aiuto, a patto di non eccedere con i tempi di immobi­lizzazione. Va tenuto soprattutto la notte e durante gli spo­sta­menti con gli automezzi.

Dopo la fase acuta un protocollo riabilitativo molto efficace è costituito da terapia manuale e taping neuromuscolare. Il taping neuromuscolare è una tecnica riabilitativa che si pratica tramite l’applicazione sulla pelle di un particolare “cerotto colorato” anallergico e senza farmaci. E’ una terapia naturale efficace e priva di effetti collaterali, in grado di ridurre il dolore attraverso il ripristino della circolazione, il drenaggio di sostanze infiammatorie e il rilassamento muscolare. Questi risultati si possono ottenere mediante pochi trattamenti eseguiti da fisioterapisti specializzati.

Quando il dolore si è ridotto, le tecniche riabilitative miofasciali e osteopatiche sono in grado di liberare i tessuti dolenti e ridare al tratto cervicale tutti i movimenti fisiologici. Nella fase cronica, 2/3 mesi dopo il trauma, le tecniche di rieducazione funzionale e posturale riguarderanno l’intera colonna vertebrale in modo da liberare il corpo da qualsiasi tensione residua e garantire un pieno e completo recupero funzionale.

Nessun commento:

Posta un commento